Si chiama karaage ed è un piatto approdato a noi direttamente dal Giappone. Dimentichiamo sushi e sashimi, qui non c’è niente di crudo: stiamo per conoscere un nuovo modo di preparare il pollo, caldo e croccante proprio come piace a noi. Infatti, quella del karaage, pur essendo una ricetta orientale, ha qualcosa che mi ricorda moltissimo i nostri gusti, quelli dei piatti più sfiziosi e golosi da concederci quando abbiamo bisogno di una coccola appagante.
Ho ufficialmente un nuovo modo preferito di servire il pollo: dalla panatura alla cottura, tutto rende questo secondo piatto o antipasto una vera specialità. Il karaage si prepara senza troppi ingredienti e in meno di mezz’ora di tempo: sazia alla grande e ci fa alzare da tavola soddisfatti. Cosa c’è di meglio? Scopriamo insieme la ricetta e serviamo il pollo appena fatto, ancora croccante fuori e tenerissimo all’interno. Sistemiamo tutti i pezzetti in una ciotolina e accompagniamoli a due fette di limone. Perché non provare ad abbinarlo ad un pugno di riso bianco cotto al vapore realizzando così un piatto unico bilanciato e gustoso? Mi è già venuta fame…

Pollo a tavola? Si, ma servito alla giapponese come il karaage. Questa sì che è una ricetta golosa…
- 400 g di sovracosce di pollo disossate
- 20 g di salsa di soia
- 20 g di vino bianco
- 5 g di zucchero
- 1 uovo
- 5 g di olio di sesamo
- 50 g di fecola di patate
- aglio q.b.
- zenzero fresco q.b.
- pepe q.b.
- sale fino q.b.
- olio di semi q.b.
- limoni q.b.
Non concepisco più altra maniera di mangiare il pollo: il karaage è roba d’altro mondo
Prepariamo il pollo tagliando le sovracosce in pezzi grossi e piuttosto regolari, affinché possano cuocere tutti allo stesso modo. Sistemiamo ogni pezzo in una ciotola e uniamo salsa di soia, vino, bianco, zucchero, l’uovo, olio di sesamo, zenzero, aglio grattugiato, sale e pepe. Mescoliamo tra loro gli ingredienti affinché il condimento si distribuisca per bene.

Copriamo la ciotola con un coperchio o con uno strato di pellicola per alimenti e lasciamo marinare in frigorifero per almeno un’ora di tempo. Quando sarà terminato il tempo di marinatura, aggiungiamo anche la fecola di patate e mescoliamo per bene: dovremo vedersi formare una pastella densa grazie all’interazione con i liquidi della marinatura.

In una pentola, mettiamo a scaldare uno strato di olio abbondante e quando avrà raggiunto i 170-180°C sarà pronto per friggere tutti i pezzi di pollo per 6-7 minuti. Facciamo attenzione a girarli spesso su ogni lato così da farli cuocere uniformemente. Dovranno apparire caldi e croccanti.
Quando avranno terminato la cottura, mettiamoli a scolare su un foglio di carta assorbente e serviamoli ancora caldi. Daranno il meglio di sé! Se vogliamo ottenere una panatura ancora più croccante, sostituiamo la fecola di patate con la farina riso, è roba per veri golosi e amanti del finger food. Ora pensiamo di organizzare una cena in stile giapponese e abbinarli a una ciotola di edamame, a una zuppa di miso e a una porzione di gyoza fatti in casa… gli ospiti non crederanno ai loro occhi quando vedranno la tavola imbandita.